28 febbraio 2011

DECRETO SUL FOTOVOLTAICO : "FALLIMENTO PROGRAMMATO".


DOPO l’eolico, il fotovoltaico. Il nome della seconda vittima della guerra alle rinnovabili è nel decreto che il governo si preparerebbe ad approvare all’inizio della prossima settimana. “Con un tetto di impianti incentivabili fino al 2020 vicino alla soglia che si raggiungerà nell’arco di un anno, il fotovoltaico è destinato a chiudere i battenti”, accusa Massimo Sapienza, presidente di Asso Energie Future. “Sarebbe il secondo fallimento programmato dopo quello che ha messo in ginocchio l’industria e la ricerca italiane negli anni Ottanta. Dovremmo mandare a spasso 120 mila persone che lavorano, direttamente o indirettamente nel settore”.

Il decreto legislativo in questione sarà discusso martedì dal pre Consiglio dei ministri e votato con ogni probabilità giovedì prossimo. Secondo le bozze in circolazione, prevederebbe un taglio del 30 per cento degli incentivi, le aste al ribasso per gli impianti oltre i 5 megawatt (un meccanismo considerato discutibile perché diminuisce le garanzie contro le infiltrazioni del malaffare), il divieto di fotovoltaico a terra per impianti superiori a 1 megawatt.

L’allarme è condiviso da tutte le associazioni delle rinnovabili da Aper a Assosolare. “Nel 2010 in Europa il fotovoltaico ha avuto la crescita più alta tra le fonti rinnovabili”, ricorda Giuseppe Moro, del direttivo di Assosolare. “Tagliare le gambe all’industria del sole e a quella del vento vuol dire bloccare la crescita tecnologica del paese in un settore strategico”. Il governo sembra intenzionato ad andare avanti per ragioni di cassa, come ha precisato Paolo Romani, il ministro dello Sviluppo economico, dichiarando: “Dal 2000 al 2010 i cittadini hanno pagato in bolletta 20 miliardi per aggiungere un 4 per cento di energia rinnovabile”.

“Numeri che portano fuori strada”, obietta il senatore Pd Francesco Ferrante. “Negli ultimi 20 anni più di 40 miliardi di euro sono stati drenati dalle bollette e consegnati ai petrolieri per favorire le cosiddette assimilabili, una categoria di false rinnovabili fatte con gli scarti di raffinazione del petrolio. Mentre si vuole chiudere l’industria del sole e del vento – mandando a casa un numero di lavoratori più di 20 volte superiore ai dipendenti Fiat di Mirafiori – si versa un miliardo di euro per rifinanziare impianti già incentivati e oggetto di un semplice lifting funzionale”.

Non è detto comunque che il testo non subisca qualche correttivo nelle prossime ore. In questa direzione vanno gli sforzi del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che sta mettendo il suo peso nel braccio di ferro che ha per posta il futuro delle rinnovabili. Il ragionamento che fanno al ministero di via Cristoforo Colombo è semplice. Il tetto degli 8 mila megawatt come limite degli incentivi per il fotovoltaico era stato fissato in un periodo in cui sembrava lontanissimo.

Ma il settore ha galoppato così veloce in tutto il mondo da aver bruciato le tappe. Restare bloccati fino al 2020 a quota 8 mila megawatt, la metà del fotovoltaico già installato in Germania, significherebbe rendere molto difficile, se non impossibile, il rispetto degli impegni assunti dal governo in sede comunitaria per arrivare al 17 per cento di energia rinnovabili al 2020.

La proposta che il ministero dell’Ambiente porterà al Consiglio dei ministri è: abbassare gli incentivi con gradualità (anche perché i costi di produzione diminuiscono per l’aumento di efficienza e dei volumi di produzione) e alzare il tetto di impianti incentivabili per dare spazio di crescita alle rinnovabili.

fonte: Repubblica del 25/02/'11

Afghanistan muore un altro italiano.


E' accaduto a 25 chilometri a nord di Shindand, nell'ovest del Paese. La vittima è il tenente Massimo Ranzani. Quattro alpini sono rimasti gravenente feriti. Berlusconi: "Ci si chieda se questo sacrificio serva" ...continua. (fonte sky TG24)




Nota del mattino del 28/02/'11

1. NASCOSTA DAL POLVERONE MEDIATICO, ENTRA NEL VIVO LA STRATEGIA DI BERLUSCONI PER SFUGGIRE ALLA GIUSTIZIA E RESTARE IN SELLA. OGGI PRIMO PROCESSO. MERCOLEDI’ PRESCRIZIONE VELOCE.
Coperto dal polverone mediatico che ogni giorno il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, solleva su un tema o su un altro, pur di far dimenticare agli italiani quali sono i guai che più lo preoccupano, questa settimana entra nel vivo lo scontro vero sul tema della giustizia.
Oggi comincia a Milano il primo dei quattro processi che vedono imputato Silvio Berlusconi per diversi reati. Oggi è la volta del processo Mediaset, dove il presidente del Consiglio è accusato di frode fiscale. Quella davanti al presidente Edoardo D`Avossa sarà, tuttavia, un`udienza tecnica in cui la difesa punterà i piedi sulle date: «Vedremo. Noi offriamo ai giudici la possibilità di arrivare a un calendario condiviso, e dunque compatibile con gli altri dibattimenti perché non si è mai visto un imputato che ha 4 processi contemporaneamente», ha spiegato a Il Corriere della Sera l`avvocato senatore Piero Longo (Pdl).
Ma la partita delle date è solo la prima mossa. Se dovesse andar male, scatterà la seconda. Domani riunione della consulta della Giustizia del Pdl. Tra mercoledì e giovedì il Pdl potrebbe incaricare uno dei suoi senatori (tra gli altri, Roberto Centaro, Giuseppe Valentino, Domenico Benedetti Valentini) di presentare il ddl per la «rimodulazione dei tempi di prescrizione» che modifica l`articolo 157 del Codice penale. Un colpo di bisturi per premiare gli incensurati (si arriva all`estinzione del reato più celermente) e magari, contestualmente, allungare i tempi per i già giudicati. Obiettivo, far votare questa leggina apparentemente innocua, ma ritagliata con il bisturi attorno alla figura di Berlusconi, prima di Pasqua, tagliando così di un quarto i tempi della prescrizione dei reati già sfoltiti nel 2005 con la «Cirielli».
Oltre che il processo Ruby, dove sono in gioco concussione e prostituzione minorile, Berlusconi teme uno scivolone giudiziario sui temi della corruzione (Mills) e della frode fiscale, perché l’immagine che ne deriverebbe di fronte al paese infrangerebbe la costruzione mediatica del presidente buono, che lavora per il bene di tutti e qualche volta ha bisogno di divertirsi un po’.

2. BERLUSCONI SMONTA LA SCUOLA PUBBLICA, ATTACCA I GAY E PUNTA A DUE OBIETTIVI: RICOMPATTARE LA DESTRA E BLANDIRE LA CHIESA.
La strategia di Berlusconi oggi è rappresentata da un’offensiva a tridente. Da un lato lavora sulla giustizia, per evitare i giudici; dall’altro rinnova le più semplici e ritrite parole d’ordine della destra per fidelizzare (gli esperti di vendita dicono così) i propri clienti-elettori; dall’altra ancora lancia offerte di scambio interessato (soldi, prebende, sostegno) ai palazzi del potere.
L’attacco alla scuola pubblica rientra in questi due ultimi obiettivi. Dire che i professori sono ideologizzati e non insegnano ciò che dovrebbero è un’offesa clamorosa allo sforzo degli insegnati, costretti a far funzionare e vivere la scuola con risorse tagliate ogni anno di più dal governo di destra. Ma significa anche dire alla Lega che potrà cambiare le lezioni di
storia per insegnare che la Padania è una nazione. Significa dire ai più abbienti che i loro figli potranno studiare nelle migliori scuole private e che i figli del portiere, dell’artigiano o dell’operaio non avranno la possibilità di essere concorrenti agguerriti. Significa dire agli lettori più di destra che la libertà di pensiero, che si insegna nella scuola, non sarà un fenomeno di massa.
Non solo. Significa dire alle gerarchie ecclesiastiche che le strutture scolastiche gestite dai religiosi saranno privilegiate e sostenute. Dopo la salvaguardia delle scuole, degli ospedali e degli alberghi gestiti dai religiosi dalla prossima tassa locale Imu prevista nel decreto di attuazione del federalismo (che invece per artigiani e commercianti si tradurrà in una patrimoniale secca e pesante) e dopo l’assoluto appiattimento sulle posizioni più oltranziste che riguardano i temi etici, è arrivata la proposta sulla scuola.
Quale sia lo scambio è chiaro: la Chiesa di Roma fa finta di non vendere lo scandalo di un uomo pubblico che frequenta e paga minorenni e in cambio ottiene sostegno e favori. Di questa strategia ha fatto parte una lunga intervista al cardinal Bagnasco, presidente della Cei, da parte de Il Giornale (proprietà della famiglia Berlusconi). E ci sono già alcuni chiari riscontri.
La Stampa: “Alla Chiesa interessa ciò che un governante fa per il bene comune. Sul piano della condotta individuale indirizziamo a Berlusconi le stesse raccomandazioni rivolte a chiunque altro. Sui comportamenti personali il giudizio spetta solo a Dio». Il vescovo ciellino di San Marino-Montefeltro, Luigi Negri, esponente di primo piano della Cei e presidente della fondazione per il Magistero sociale della Chiesa, interrompe i preparativi perla visita del Papa nella sua diocesi e benedice il «clima costruttivo» tra le due sponde del Tevere: «Ci sono le condizioni per orientare cattolicamente la restante parte della legislatura verso i principi non negoziabili: vita, famiglia, libertà di istruzione». Il no del premier alle adozioni dei single e alle unioni gay (in contemporanea all`esortazione alla pacificazione tra i poteri contenuta nell`intervista del cardinale Bagnasco al «Giornale» della famiglia Berlusconi) sono «segnali positivi di disponibilità alla cooperazione per l`interesse generale dell`Italia».

3. L’ITALIA DEMOCRATICA SI MOBILITA PER LA SCUOLA. IN GIOCO LIBERTA’ DI PENSIERO E PARITA’ DI CONDIZIONI. MARTEDI’ PROTESTA DAVANTI PALAZZO CHIGI.
La posta è troppo grande per lasciarla nelle mani di un governo di destra. La scuola è il centro motore della libertà di pensiero, della formazione e della possibilità di dare a tutti i giovani condizioni di partenza simili. Il Partito democratico ha guidano ieri la sollevazione del paese contro l’affondo della destra. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha parlato di «uno schiaffo inaccettabile a chi lavora in condizioni rese dal governo sempre più difficili: la scuola pubblica è nel cuore degli italiani». «Se Maria Stella Gelmini fosse un vero ministro, invece che arrampicarsi sui vetri per difendere Berlusconi, dovrebbe dimettersi».
Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd e che ieri ha contribuito a lanciare la mobilitazione attorno a questo tema: “Berlusconi punta a distruggere il luogo dove si formano le coscienze, dove le menti imparano a ragionare liberamente e si sviluppa lo spirito critico. Ecco perché infanga gli insegnanti e taglia risorse e personale alle scuole dello Stato, dirottando soldi verso istituti elitari. E’ un regime autoritario che, anziché prendere il potere con le armi, lo afferra occupando le istituzioni. Difendere la scuola pubblica, il valore delle donne, la legalità, l`informazione libera e la Costituzione, è in realtà la medesima battaglia. E il diritto di "ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità", come disse Calamandrei”.
Rosy Bindi: “«Chi conclude gli incontri politici inneggiando alle sue indicibili abitudini notturne non è degno di pronunciare la parola famiglia ed è indifferente alla cultura».
Il tema scuola ha scosso tutte le opposizioni. Pier Ferdinando Casini: «Attacca la scuola pubblica dove alcuni genitori sono costretti a pagare la carta igienica per i figli. Perché non ci spiega come risolvere i problemi degli italiani?» Nichi Vendola, leader di Sei: Berlusconi attacca la scuola pubblica perché «anche grazie alla debolezza dell`istruzione ha potuto godere di 15 anni di egemonia culturale». Il vicepresidente di Fli Italo Bocchino ha avvertito: «Il vero centrodestra, quello di Fini, sta dalla parte della scuola pubblica». Tranchant l`affondo di Italia Futura, associazione di Luca Cordero di Montezemolo: «Lo spettacolo di un capo di governo che attacca sul terreno morale gli insegnanti della scuola pubblica è l`ennesima, imbarazzante novità che l`Italia offre al mondo».
Martedì Sit in di protesta del Pd di fronte a palazzo Chigi.

4. TORINO. PRIMARIE BOOM. VINCE FASSINO. AMMINISTRATIVE PROVA DEL FUOCO PER LA RIVINCITA DEL CENTROSINISTRA.
L’affluenza record e la vittoria di Fassino alle primarie di Torino sono un buon viatico per le amministrative che saranno il vero banco di prova per la rivincita del centrosinistra, i cui risultati andranno paragonati a quelli delle politiche del 2008, delle europee e delle regionali. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: “A Torino c’è stata una straordinaria giornata di partecipazione politica. Ne vengono un segnale per tutto il paese e un grande incoraggiamento per noi. Voglio ringraziare il Pd di Torino, tutti i cittadini che hanno partecipato alle primarie e i candidati che hanno dato luogo a un confronto vero e appassionato. Attorno a Piero Fassino, che ha ottenuto un risultato di straordinaria ampiezza, si raccoglieranno ora tutte le forze del Pd e del centrosinistra in vista della sfida elettorale per il comune di Torino, una sfida che vinceremo”
Piero Fassino. La Stampa. «.. le primarie funzionano. Forse c`è qualcosa da cambiare, ma è certo che permettono di ricostruire un rapporto tra la politica e i cittadini. E questa è una risposta a chi nel mio partito, in queste settimane, le ha messe in discussione». «….hanno votato quasi 53 mila torinesi. Un numero impressionante in rapporto alla popolazione, un numero unico in Italia….tutti i candidati hanno saputo mobilitare gli elettori del centrosinistra. E devo dire che c`è un ideale legame tra queste primarie e la manifestazione delle donne del 13 febbraio. Si tratta di due scosse positive in una situazione di crisi della politica italiana che non riesce a sbloccarsi» «Il risultato di Torino è la dimostrazione che quando i cittadini vengono chiamati a decidere davvero, ci sono. La partecipazione popolare di ieri rafforza Bersani come leader del Pd».«…. Io ho fatto una scelta: mettere in gioco la mia esperienza nella convinzione che in un`Italia che va verso un assetto sempre più federale si possa far politica non solo da Roma ma anche da punti nevralgici del paese come Torino. … A Milano governa la Moratti. A Roma c`è Alemanno. Alla guida di Piemonte e Veneto ci sono Cota e Zaia. Tre ex ministri e un capogruppo alla Camera. E` ora che anche il centrosinistra si renda conto di quanto sia importante lanciare la sfida nei territori. E’ stato giusto farlo a Torino…Il ruolo e il peso della città in caso di vittoria alle comunali saranno almeno identici a quelli già importanti raggiunti con Chiamparino. E da qui si potrà lanciare una sfida politica alla Lega Nord».

5. LIBIA. LA GUERRA CIVILE, L’INTERVENTO DELL’ONU, I BENI CONGELATI. IL MEDITERRANEO NEL FUTURO DELL’EUROPA.
Mentre in Libia infuria la guerra civile, il mondo si prepara a gestire i grandi cambiamenti in tutto il Nord Africa e, forse, anche in buona parte del Medio Oriente. Si fanno i conti con
i problemi di approvvigionamento energetico, si fanno i calcoli dell’export e dell’import da quelle aree e, in particolare per l’Italia, si stanno facendo i conti con il significato concreto di un eventuale congelamento delle partecipazioni libiche in aziende straniere: da noi questo significa partecipazioni libiche di rilievo in Unicredito o Finmeccanica.
Su La Stampa Bill Emmott ha allungato oggi ancora di più lo sguardo ed ha posto un problema geopolitico: così come ha allargato i propri confini ad ovest (e sembrava impossibile che si potesse anche pensare fino a qualche anno fa), l’Europa ora si dovrà porre il problema di allargare in qualche modo i confini ( o quantomeno la sua influenza politica, economica e militare) anche al Mediterraneo e alle sue sponde.

6. I PREZZI ALIMENTARI E DELLE MATERIE PRIME IN CORSA. ECCO L’INCOGNITA CHE CI ASPETTA.
L’inflazione che fa paura non dipende solo dal petrolio, o da ciò che sta accadendo oggi in Nord Africa, ma ha cause molteplici sia dal punto di vista delle ragioni tecniche sia dal punto di vista territoriale. Marcello de Cecco, noto economista italiano, ha tracciato oggi su La Repubblica un breve affresco. “L’origine dei rincari nei prezzi agricoli al quale da un anno assistiamo si deve a un misto di scarsità dovuta in specie a fattori climatici, e di speculazione da parte di istituzioni finanziarie che, prive di guadagni alternativi per via della crisi delle economie sviluppate, si sono buttate su materie prime e prodotti agricoli. In Cina infuria una siccità epocale. Lo stesso accade in Argentina. In Russia tutti ricordano i roghi di campi di grano causati la scorsa estate dalla ondata di calore africano che la investì. Tutto questo si scarica sui prezzi. Negli Usa e in Europa gli speculatori lo sanno e si precipitano a scommettere su ulteriori rincari delle materie prime….le due cause dei rincari si alimentano a vicenda. I prezzi dei prodotti agricoli sono anche rafforzati dalla domanda nei due principali paesi asiatici, la cui popolazione congiunta sfiora tre miliardi di persone. L`agricoltura indiana è in condizioni precarie, afflitta da una bassa produttività storica. Fu disegnata, dai pianificatori indiani, per mantenere la gran parte della popolazione sulla terra e non per massimizzare la produzione. Per cambiare rotta a questo mastodonte ci vorranno molti anni e molti soldi. Il caso cinese, invece è dovuto al cambiamento climatico, che ha visto in pratica l`esaurirsi dell`acqua nel sud del paese e anche al cambiamento di dieta che si sta verificando, verso cibi occidentali non prodotti a sufficienza in Cina. Ma gli aumenti non riguardano solo i prodotti agricoli. Sui mercati mondiali il prezzo del petrolio, ad esempio, stava salendo da un anno, prima che i tumulti africani e mediorientali ne rafforzassero ulteriormente la corsa. Aumenti notevolissimi hanno registrato minerale di ferro, cotone, lana e tutti i tipi di oli vegetali. In breve, le quotazioni della gran parte di questi prodotti sono tornate ora assai vicine ai livelli che raggiunsero nel 2008, prima che si abbattesse sull`economia mondiale la grande crisi.

SCUOLA PUBBLICA ATTACCATA: E' RESISTENZA!


Non è sufficiente la solita smentita del giorno dopo del Presidente del Consiglio che dice di essere stato travisato. E' resistenza tra gli insegnanti, studenti, sindacati compresa l'UGL. La smentita di B. conferma l'accusa di "indottinamento ideologico". Il ministro della "diseducazione" Gelmini insiste nel difendere il Premier. Bersani ne chiede le dimissioni. Dario Franceschini lancia una proposta di una manifestazione per il 12/03"per difendere la scuola pubblica dagli insulti di Berlusconi".

Con quale autorità morale ed etica il presidente del Consiglio può parlare di scuola pubblica?
Gli insegnati della Gilda:" Il comportamento del Premier è inaccettabile. La scuola statale è un luogo di confronto pluralistico, mentre legittimamente la privata è di tendenza e trasmette convinzioni religiose, politiche e filosofiche". "Berlusconi di rilegga i saggi di L. Einaudi che non era un comunista e difendeva la scuola pubblica statale".
Vendola:" E' stata prorpio la crisi della scuola pubblica e il trionfo delle sue televisioni ad aver accompagnato l'egemonia culturale di un quindicennio".
Bindi."Chi conclude incontri pubblici inneggiando alle sue indicibili abitudini non è degno di pronunciare la parola famiglia".

Riassumiamo i numeri di questi tre anni di governo che attestano quanto stia a cuore la scuola pubblica al nostro Presidente del Consiglio. Cronaca di un massacro:

OTTO MILIARDI DI EURO TAGLIATI IN TRE ANNI

TAGLIATI 130 mila INSEGNANTI

TAGLIATI 45 mila tecnici ATA.


Ecatombe camuffata dalla cosidetta riforma epocale Gelmini, per intenderci: quella del maestro unico e del grembiulino.
I dati OCSE certificano che siamo gli ultimi tra i paesi industrializzati secondo un disegno che è coerente con la disistima dichiarta da Berlusconi per la scuola pubblica.
Qui l'appello di ieri promosso dall'Unità che ha già raccolto più di 4800 adesioni. Il testo e i primi firmatari.

Questa sera a Monza incontro su federalismo.

QUESTA SERA, alle ore 21,
presso la sala della Circoscrizione 3 - S. Rocco – in via D’Annunzio 43 a Monza.

"GLI EFFETTI DEL FEDERALISMO IN BRIANZA"

Incontro con i parlamentari Daniela Mazzuconi, Alessia Mosca e Enrico Farinone .


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Federalismo un tanto al chilo.

LETTERA APERTA DI PT. La risposta del PD e del Sindaco Stucchi.

Pubblichiamo per vostra conoscenza i documenti relativi alla questione Comitati di Quartiere - questionario senso unico di via Madre Laura.

Di seguito: Lettera aperta di PT - Lettera del Circolo PD - Testo e-mail Sindaco Stucchi.

Registriamo purtroppo la volontà dei due gruppi consiliari ad insistere ad aumentare il livello della polemica, e l'indisponibilità ad affrontare le vere questioni che attendono urgentemente una soluzione.

Con questo "polverone" di parole non si affrontano i veri argomenti politici che dovrebbero essere oggetto del confronto: il Valore della partecipazione dei Cittadini (apertura di un tavolo di dialogo e confronto per rilanciare i Comitati di Quartiere) - la questione del disegno, della visione a lungo termine che avrà in futuro la viabilità a Sulbiate. Argomento che non può ridursi alla semplice domanda di un solo senso unico ma necessariamente letto ed interpretato secondo un progetto complessivo e generale che a questo punto temiamo sia sconosciuto ai più. La proposta di incontro del Circolo PD di Sulbiate andava in questa direzione. Putroppo ci sembra non sia stata accolta. Nessuno fa un passo verso l'altro, ostinatamente fermi nelle loro certezze e posizioni.


La lettera aperta di Progetto Territorio del 25/02/'11.


Cliccare sulla lettera per ingrandire.




La risposta del Circolo PD alla lettera aperta di Progetto Territorio del 26/02/'11.

Cliccare sulla lettera per ingrandire l'immagine.




Sotto riportato il testo delle e-mail ricevuta ieri pomeriggio 27/02/'11 iniviata dal Sindaco che rivolgendosi a Progetto Territorio invita a rititirare la lettera aperta.


Ai colleghi di Progetto Territorio, vi invito personalmente a rimettere nel cassetto la lettera aperta, ritirandola e lasciando perdere di sollevare questioni strumentali a fare confusione e poco rappresentative dei veri problemi dei nostri residenti (un pò quello che dite si stia facendo agli italiani con le storie di Ruby e del vostro Presidente!). A Sulbiate e in Italia i problemi sono altri e molto gravi, mentre voi delle opposizioni vi incartate su questioni poco rilevanti. Il problemino del senso unico sulbiatese è da sempre sul tavolo risolutivo della commissione viabilità e la "precisa volontà di deviare la risposta alla domanda" è solo nella vostra fantasia dato che il senso unico è nato sperimentale e come tale alla ricerca della risposta che deve proporre e indicare la commissione. Questa lettera dimostra altresì che PT qualche piedino nei comitati di quartiere ha voglia di tenerlo. Perchè affermare, con la classificazione di "simpatizzante del PdL", che Marco Stucchi non è di PT visto che è stato nominato da voi in altra Commissione? Perchè tirare in ballo la stupidaggine delle parentele per screditare le scelte e l'azione di altri Comitati? Ritenete incredibile che la giunta "si lavi le mani" perchè usa le Commissioni per affrontare i problemi pubblici? Vi pare questa una dichiarazione che può affermare un gruppo consigliare serio e che conosce le dinamiche istituzionali (dove sono il PdL e la Lega di governo che dovrebbero ispirarvi)? Questa lettera aperta non è carta straccia, perchè dimostra quanto siete lontani dalla realtà istituzionale e dai problemi reali dei nostri amministrati. Vi rammento che prima di decidere di portare la questione al Consiglio Comunale abbiamo convocato la commissione affari istituzionali proponendo il problema del doppio ruolo di presidente di CQ e di rappresentante di gruppo consigliare, ma il vostro capogruppo non ha ancora dato risposte. Poi abbiamo incontrato i due comitati di quartiere e i loro presidenti che hanno ammesso di non avere capito di essere stati nominati anche in commissione viabilità ("dovevate informarci!" ci hanno detto); e poi hanno affermato di non volere le ingerenze dei partiti nel Quartiere e di volere svolgere il loro compito nella Commissione viabilità. Ci aspettiamo d'ora in poi che lo facciano e contribuiscano ai lavori istituzionali senza demagogie (e magari senza le vostre veline). Pertanto vi invito ad agire di conseguenza chiedendo a Marco Stucchi di scegliere fra la Presidenza del CQ e la nomina di vostro rappresentante in Commissione, la stessa domanda alla quale Sanità non ha ancora risposto in Commissione affari istituzionali. Fra i problemi veri di Sulbiate vi rammento la Galleria di Pedemontana che attende le vostre azioni politiche presso i vertici dei vostri partiti PdL e Lega, su questa questione di vita o di morte per i sulbiatesi sono importanti le vostre lettere aperte e le vostre informative al Consiglio Comunale. Quelle saranno molto gradite e pubblicate con estremo piacere... sempre che arrivino! In costanza della vostra immobilità e del vostro silenzio su Pedemontana nelle sedi Istituzionali non accetteremo Progetto Territorio sul carro del vincitore nè potremo tollerare, in caso di disastro, le vostre probabili accuse di incapacità di difendere il territorio. Peraltro gli interlocutori sono i vostri "superiori" che governano e guidano gli Enti che devono decidere della vita dei sulbiatesi (poi andrete a dire ai vostri elettori che intanto PT combatteva duramente per il senso unico?) Aggiungo un commento amaro e di carattere storico. Riemergono nella lettera le tribali accuse di "Istituzioni proprietà personale". La storia si ripete, nel 1999 il povero sindaco Cavenago venne pubblicamente massacrato e di fatto cacciato via, fra le accuse inventate c'era quella che il Comune era diventato "il fortino Cavenago". Si, proprio il tema principe ed innovativo (sig!) della vostra lettera che ci precipita nel periodo più oscuro della politica sulbiatese: le Istituzioni occupate dal tiranno che diventano proprietà personale. Vi ricordo che, appena destituito il presunto tiranno, Comune Aperto nei suoi primi mesi di governo apri vergognose indagini interne sui titoli del personale comunale assunto. Solo pochi mesi dopo si scoprirono alcuni parenti di assessore a scartabellare fra le pratiche dell'ufficio tecnico fuori orario al pubblico. Questo fatto venne ammesso e originò un ammonimento scritto da parte del Sindaco di Comune Aperto. Forse un esame di coscenza è necessario al vostro interno. Infine, nel caso sceglierete di non ritirare la lettera, proporrò alla giunta di accettare l'invito a pubblicarla perchè ciò è coerente con le scelte di estrema trasparenza della nostra amministrazione. Credo che possiate capire che non è possibile farlo senza il nostro commento. Proporrò alla Giunta il seguente commento che vi anticipo come mio personale approccio alla materia. Spero proprio di non doverlo pubblicare, sarebbe meglio per i sulbiatesi ma principalmente per voi. Buona domenica.

Nella e-mail a questo punto segue il possibile commento di Stucchi alla lettera aperta di Progetto Territorio che viste le circostanze e la proposta del Sindaco a Progetto Territorio non possiamo anticipare perchè restiamo in attesa di conoscere gli sviluppi e la risposta della minoranza.

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LE CONDIZIONI DELL'INFANZIA NEL MONDO.

«Negli ultimi due decenni, forti investimenti hanno prodotto dei miglioramenti enormi per i bambini fino a 10 anni. Il calo del 33% nel tasso globale di mortalità sotto i cinque anni dimostra che si sono salvate molte più giovani vite, che nella maggior parte delle regioni le bambine hanno quasi le stesse probabilità di frequentare la scuola primaria rispetto ai loro coetanei di sesso maschile, e che adesso milioni di bambini beneficiano di un migliore accesso all'acqua potabile e a cure essenziali come le vaccinazioni di routine” ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Vincenzo Spadafora.
LE CONDIZIONI DELL'INFANZIA NEL MONDO 2011 - adolescenza il tempo delle opportunità.
RAPPORTO UNICEF.

Bagnasco: "Educazione una priorità".