25 ottobre 2012

Sulbiate: il filo, la filanda, la matassa. - 3 -

Terza puntata.

Sulbiate ieri - I campi del Castello in direzione di Bellusco.





Per avere notizie di attività artigianali a Sulbiate che non siano  legate alla sericultura  e  in particolare all’agricultura, bisogna attendere il 1724.

Il primo artigiano locale è il “legnamaro” Giuseppe Stucchi – Sulbiate inferiore. Prima di lui si sono trovate notizie solo di una "bottega da ferraro", di osterie o posteriema non di mercanti o artigiani residenti. 

Secondo le fonti storiche a cui facciamo riferimento, Sulbiate, non è mai stato un paese di radicate  tradizioni artigianali. L’attività artigianale era limitata e occasionale e in ogni modo, strettamente legata a quella agricola.

Con lo sviluppo dell’allevamento del baco da seta e la produzione del  costoso filato, pratica diffusa in molte famiglie di coloni sulbiatesi, si produssero i primi benefici economici non strettamente derivanti dalla coltivazione dei campi.
Fu questa la ragione che contribuì decisamente alle diffusione nelle nostre campagne del Gelso le cui foglie erano l’alimento dei bachi da seta. 

Il Gelso della proloco di Sulbiate.
ll Gelso  in dialetto è chiamato “muron”.

Infatti, fu Ludovico il Moro nel XV secolo  a introdurre dalla Cina anche in Brianza il “morus alba”- gelso bianco, più idoneo all’industria della seta del “morus niger” già presente in questo territorio. 

Nel 1558 su una superficie a catasto  di 179.529 pertiche (pertica milanese = 654,5179 mq) nella Pieve del Vimercatese furono registrati quasi 19.000 “muron”.
Nel 1725 solo nel territorio di Sulbiate Superiore si contavano 1624 Gelsi di cui 367 novelli e 635 cadenti.

Gli Arcimboldi (nobile famiglia cui appartenne il Castello per oltre due secoli) diffusero la pianta in tutte le loro terre, si dice,  in qualsiasi spazio utile e disponibile.
Furono loro a piantare i "muron" nella piazza accanto al Castello come si evince da atti del 1658

Sulbiate - Piazza Castello.
La silenziosa e maestosa  presenza dei secolari gelsi "degli Arcimboldi"  vigila ancora oggi la stessa piazza denominata, appunto, Piazza Castello.
Uno degli angoli più caratteristici e suggestivi della nostra Comunità.


Ai giorni nostri, specialmente d’estate, è bello cercare un po’ di frescura sotto la loro imponente chioma; indugiare davanti al Castello; sostare vicino al pozzo e osservare quello che resta di un antico ponte levatoio ... 
 .... sorseggiando magari un buon boccale di birra che si può acquistare ad un enoteca che si trova lì vicino.

Peccato che oggi più che una piazza sembri un parcheggio un' po' disastrato, e che,  per giunta, non ci sia neppure una panchina!

Sulbiate domani? Il pozzo e i gelsi secolari di Piazza Castello.


.... continua.

N.d.r.:
- Tutte le informazioni storiche sono state tratte dal libro "Sulbiate l'albero e le radici. La sua storia" dei fratelli Maurizio e Claudio Leoni.
- Le due copie delle serigrafie sono firmate dall'artista Mario Straforini, eseguite nel laboratorio serigrafico di Giuseppe Biella. Realizzate in occasione del restauro della Canonica a ringraziamento per tutti i benefattori. Sulbiate 13 Novembre 2007.

Per leggere la puntata precedente cliccare il link:
Sulbiate il filo, la filanda, la matassa. - 2 - 

Qui l'indice di tutte le puntate pubblicate. 

publicato da M. Sarchielli

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