11 febbraio 2013

La sicurezza dei cittadini a Sulbiate è un grave problema. La proposta del sig. Restocchi non è la soluzione. Di M. Sarchielli.

Parlare alla pancia dei cittadini esasperati perché vittime dei recenti e numerosi furti che purtroppo stanno avvenendo  in questa Comunità, è il modo più semplice e consentitemi un po’ furbo,  per  raccogliere agevole approvazione e facile consenso e esclusivamente utile a ottenere  un’effimera quanto fugace visibilità. Certamente è del tutto inutile a risolvere il problema.
La questione è molto complessa e le possibili soluzioni, ahinoi impegnative e complicate.

Un politico responsabile e prudente, a mio modesto parere, non dovrebbe mai cadere in tentazione nel  percorrere questa strada o peggio ancora,  lasciare intendere che potrebbe farlo. Per queste ragioni trovo, personalmente, un po’ troppo enigmatica e pericolosa la posizione espressa pubblicamente da  Facciamo in Quattro per Sulbiate.

Ecco che cosa è accaduto leggendo gli articoli che dall' 8/9 febbraio sono stati anche esposti nella bacheca dei Gruppi del Consiglio Comunale nello spazio assegnato alla Civica  Facciamoci in quattro per Sulbiate preceduti da un cubitale SVEGLIA! :

Il sig. Giuseppe Restocchi , titolare di uno dei Bar di Sulbiate, che ha subito recentemente un furto nella sua abitazione, dopo che in passato ne aveva  già subiti altri nel luogo di lavoro, comprensibilmente molto adirato, ( al quale non posso non manifestare pubblica solidarietà) ad un giornale locale ha così dichiarato: ”Se nessuno prenderà in mano la situazione ci penseremo noi”., e poi ha aggiunto, “Non sono l’unico a pensare che è arrivato il momento di prendere in mano la situazione, almeno una decina di persone alle quali ho raccontato la mia idea sono d’accordo. Siamo pronti a fare ronde notturne volontari, e non abbiamo paura di utilizzare bastoni o armi bianche e nemmeno di usarle contro i ladri”.

Nello stesso articolo è possibile leggere la “sibillina” dichiarazione del Capogruppo di Facciamo in Quattro per Sulbiate : ” La mia idea era quella di iniziarne a parlarne per lo meno. Ma finora in Consiglio, non si è sentito nulla a riguardo. Chi vorrebbe fare ronde non dovrebbe far altro che dircelo. Non che sia la migliore idea,  perché c’è già chi dovrebbe controllare, ma penso che sia un buon punto di partenza”.

Allora, a mio modesto e personale parere, che sia un punto di partenza rispetto all'indifferenza  non c’è alcun dubbio,  che sia positivo come inizio di discussione è opinabile, trovo però certamente riprovevole che un politico rilasci queste pubbliche ambigue dichiarazioni.  Per evitare equivoci e alimentare malintesi  sarebbe stato meglio evitare quel “Chi vorrebbe far ronde non dovrebbe far altro che dircelo ( in che senso?)  e lasciare intendere che l’eventualità  di costituirsi di possibili ronde improvvisate di cittadini possa essere  una delle tante soluzioni accettabili “anche se non la migliore”.

Se il senso del virgoletto è quello che sembrerebbe gli abbia attribuito il giornalista, oso invitare  il Capogruppo di Facciamo in Quattro  a chiarire subito e a scrivere immediatamente al Direttore del giornale per correggere e meglio esplicitare il suo pensiero. Perché concetti così sintetici su argomenti così complicati, lasciano troppo alla libera interpretazione dei lettori.

Sono, però,  molto sorpreso e stento a credere, che il Capogruppo di Facciamo in Quattro. possa avallare o tollerare progetti di improvvisate  ronde di cittadini quale possibile soluzione al problema sicurezza di Sulbiate.

Allora, solo con l’auspicio di contribuire alla discussione,  provo a mettere in ordine  per punti tutta la questione secondo un mio punto di vista:

  • Per prima cosa il nome non è bello perché il termine “Ronda”  evoca  nefasti passati che ricordano manganelli e olio di ricino. E il nome delle cose è molto importante.
  • Volontari improvvisati che pattugliano le nostre strade armate di bastoni e di “buona” volontà graverebbero inevitabilmente sull'efficienza del sistema di sicurezza locale, perché a loro volta dovrebbero essere controllate e scortate da una pattuglia di carabinieri al fine di garantire l’ordine pubblico e la loro stessa incolumità. Ma se la presenza sul territorio delle forze dell’ordine è insufficiente alle condizioni attuali, come si può pensare che possano trovare uomini per accompagnare i nostri volontari sulbiatesi?
  • La sicurezza deve essere garantita dallo stato e non delegata a cittadini. Lo stato o l’ente perderebbe di autorevolezza e sarebbe come se abdicasse alle proprie funzioni. Inoltre, la scelta di costituire volontari di cittadini per la sicurezza metterebbe in forte discussione la fiducia e la funzione stessa delle forze dell’ordine.
E' bene precisare che nessuno può vietare a dei cittadini di svolgere azioni di presidio del territorio ma attenzione al modello che si propone. 

Un modello  che delega al cittadino ruoli e funzioni dello stato,  non costruisce nulla, non aggiunge niente di nuovo, anzi, forse, complica ulteriormente la difficile gestione della sicurezza locale e rischia e di essere solo di un pericoloso e dilettantesco strumento di vigilanza e controllo. Inoltre, le sue possibili deviazioni sono molto pericolose. Certamente non costruisce, nè facilita coesione sociale. Perché, io credo,  sia questo il principale “strumento” a cui ci si debba rivolgere per tentare una possibile, concreta, efficace soluzione: maggiore coesione sociale.
Sarebbe bene aumentare la nostra capacità di analisi, che invece spesso è sempre di corto respiro. Con un piccolo sforzo si può facilmente capire che: la Storia insegna che la risposta a problemi complessi non è mai  semplicistica ed improvvisata, ma necessita sempre ed è frutto di forte e diffusa coesione sociale.

E il guaio è che  se non  riusciamo a comprendere che nel nostro territorio si sta frantumando la coesione sociale, non solo non riusciremo  a dare risposte efficaci alla contingente emergenza sicurezza, ma neppure saremo in grado di soddisfare  tutte le altre necessità che una Comunità normalmente attende che siano  risolte. 

Perché è la coesione sociale che fa di un paese anonimo, passivo  e dormitorio, un luogo dinamico, vivo e attivo: insomma una Comunità. Un "collegio" di persone che si possano sì dividere politicamente, magari in modo molto aspro e fortemente polemico, come avviene regolarmente a  Sulbiate, ma per il fatto di condividere un comune destino, di fronte a questioni e ad emergenze tipo l'emergenze sicurezza è capace di unire le forze e tutti nessuno escluso e di collaborare, per trovare  insieme la soluzione. 

Le ragioni di questa disgregazione di coesione? Sono molte, ne indico alcune: è diminuita in generale la qualità della vita, sono  aumentati egoismo, indifferenza e intolleranza, etc, etc… Questo fenomeno accade prevalentemente nelle grandi città, ma cresce anche nei i piccoli centri e la stessa Sulbiate non mi sembra si sia salvata.

Quindi, se è valido, questo mio assunto, per contrastare la disgregazione sociale,  è bene iniziare e partire dal  coinvolgere tutti i soggetti che vivono il territorio: cittadini, associazioni, enti pubblici, realtà religiose, forze dell’ordine, etc.… per cercare insieme modalità e nuove forme di presidio.

Insomma,  presidiare sì i luoghi ma riempirli di contenuti,  perché solo così sarà possibile un risultato significativo. Le ronde o i volontari armati di bastoni o anche di clave, spostano solo il problema, da una strada ad un'altra strada, da un quartiere ad un altro quartiere,  ma non  lo affrontano veramente  né tanto meno lo risolvono  alla radice.

Sì lo so, a molti sembrerà una posizione troppo  idealista o troppo vaga.  Però ci sono già in essere esempi concreti che hanno prodotto validi e duraturi risultati, già testati  positivamente  in diverse realtà.
Per essere più chiaro ne indicherò solo alcuni:

I più semplici e banali;
  • la figura del nonno vigile, che oltre alla sicurezza coniuga altri aspetti positivi: valorizza le capacità dell’anziano, favorisce la buona relazione tra generazioni e combatte la solitudine degli anziani.
  • l' esperienza del Pedibus, adulti che accompagnano i piccoli studenti a scuola molto diffuso nel Vimercatese
Un esempio un po' più impegnativo ma che a Sulbiate immagino possibile da realizzare;
  • per mettere in sicurezza un parco pubblico non è sufficiente recintarlo né video sorveglialo. Affidare un parco ad un presidio di cittadini che lo animano lavorando su diversi obiettivi,  e trasformare questo luogo in un qualcosa tipo contenitore culturale e ricreativo, giova molto di più alla sicurezza che non il presidio della video sorveglianza perché se poi non si agisce tempestivamente è del tutto inutile.
Queste sono alcune  buone prassi che occupandosi di sicurezza fanno crescere tra noi una maggiore coesione sociale e costruiscono contestualmente una Comunità.

Anche i locali pubblici aperti la sera, magari ben oltre la mezzanotte costituiscono un valido presidio per la sicurezza dei loro vicini di casa che invece spesso si lamentano per il rumore.  E’ evidente che occorre mettere in conto un minimo di disturbo ma forse, in una ragionevole analisi costi/benefici  è un giusto prezzo che conviene pagare. E a Sulbiate di Bar aperti la sera fino a tardi ce ne sono veramente pochi, forse per la sicurezza , troppo pochi.

E che dire della promozione di maggiori occasioni di approfondimenti culturali o ricreativi nelle ore serali/notturne per favorire e provocare la partecipazione dei cittadini che invece una volta a casa dal lavoro chiudono la porta per aprirla solo il giorno dopo e ritornare da dove sono arrivati?(Paese parcheggio - dormitorio).
 Senza l'offerta di queste occasioni  di confronto, incontro, quelle porte resteranno sempre chiuse e le strade di questo paese, anche se ben illuminate e video sorvegliate,  in quelle ore sempre deserte.

Non invidio il nostro Esecutivo, perché il problema non ammette né rapide né facili soluzioni.
Lo invito però a lavorare per la crescita della coesione sociale.
Per questo obiettivo oso proporre un modo semplice, ma molto efficace e  per giunta a costo zero ( o quasi a costo zero):  un momento comune d'incontro, un'assemblea aperta a tutti, durante la quale si possa approfondire e conoscere il fenomeno. Un assemblea pubblica che coinvolga:  i cittadini che hanno vissuto l'esperienza del furto, in modo che, possano accogliere la solidarietà degli altri cittadini e qualora volessero possano raccontare quello che  a loro è capitato; le forze dell'ordine perché ci possano illustrare l'entità del fenomeno, magari con dati aggiornati, compararlo con quello dei comuni limitrofi, etc...
Credo sia questa una  dinamica facile e  positiva da realizzare.

Ma senza volontà dell'esecutivo non potrà mai essere utile a produrre maggiore coesione sociale.
Anzi, potrebbe sortire l'effetto contrario, perché senza, come dire, il patrocinio dell'esecutivo, potrebbe essere interpreta quale azione volta ad accusare il Sindaco Crespi e la sua Giunta di non fare nulla e di disinteressasi del problema, riducendo un lavoro molto positivo, anche in questo caso, ahinoi, come sta avvenendo per qualsiasi altro argomento, non proposto dalla maggioranza, a inconcludente polemica politica tra le varie liste Civiche del nostro Consiglio Comunale. Che tristezza!

La coesione sociale non appartiene a nessuno e non si può costruire da soli.

Quindi, credo sia corretto fare uno sforzo e cercare insieme di  ricostruire più coesione sociale, intesa come ho tentato di spiegare,  anche perché sarebbe triste lasciare che di notte per le vie di Sulbiate oltre che ai fantasmi, ci siano in giro solo malavitosi  e forse tra un po’ anche le ronde "armate" del Sig. Restocchi.

Sarebbe bello conoscere anche il vostro parere. Qui sotto potete farlo nell'apposito spazio riservato ai commenti dei lettori del nostro blog.

Sulbiate, 11 febbraio 2013
Maurizio Sarchielli

8 commenti:

  1. Grazie Maurizio per il tuo contributo stimolante e molto pacato.
    Sicuramente il Sindaco stimolerà la sua Maggioranza a non fare interventi spot ma ad affrontare il problema col respiro giusto che questi aspetti richiedono.
    La soluzione non è dietro l'angolo, ma la decisione di incominciare a compiere gesti che aiutino il paese a recuperare coesione e presenza vigile, si !
    Grazie
    Gigi Fassina

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    1. ... lascia perdere fassina non c'è speranza vai a leggere la bacheca della lista lista Si' che rispondono a quelli di mattavelli....

      sarchielli ma quando la smetterai di combattere contro i mulini a vento?

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    2. oggi ho letto sul giornale di vimercate che anche mattavelli è contraria alle ronde di cittadini..meno male

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  2. Aggiungerei che in questo sistema
    scarica barile, in cui il comune nulla può perché la sicurezza la garantisce lo stato, su cui non son d'accordo perché esiste una "polizia municipale" che dovrebbe essere coinvolta e potenziata(negli altri stati esistono polizie e giurisdizioni metropolitane e anche di quartiere, da noi ogni scusa è buona per delegare) lo stato dov'è?
    Nel concreto come si stanno contrastando i furti a Sulbiate?
    Io ho visto una volante dei carabinieri girare al mattino per un paio di giorni... Di notte cosa è cambiato?
    Cosa Cambierà ?
    Ricordiamo che la mancanza o l'evasione di risposte istituzionali porta ovviamente alle ronde, come dare torto?
    In fondo se la ronda è intesa solo come occupazione del suolo pubblico da parte dei cittadini per non dare spazio ai ladri...

    Marco Bianco

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    1. vivo veramente in un paese assurdo... qualche furto e tutti a gridare all'emergenza sicurezza!!! e se il pedofilo di vimercate fosse stato a sulbiate che si faceva? castrazione chimica per chiunque si avvicinasse sospetto alla scuola??? NON c'è nessuna emergenza sicurezza e occorrerà fare la vigilanza sicurezza se ci fossero per davvero le ronde di "bravi cittadini" in giro... il primo di questi che mi ferma va dritto all'ospedale...

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    2. Distingui le cose senza fare polemica: viviamo in un paese (italia) dove si parla di emergenza anche per una pioggia, ma ti pare normale non pensare - e parlare - di alcuni furti avvenuti in un paesello di 4000 anime? Dobbiamo sempre aspettare che ci scappi il morto per parlare di come affrontare le questioni? Se il pedofilo di Vimercate, avesse molestato i tuoi figli (è un esempio, non ti conosco e non so nemmeno se ne hai) lo vorresti castrato eccome! Togliamoci un attimo la maschera, se ci rubano in casa diventiamo tutti "rondisti" non ci sono santi! Allora le istituzioni devono intervenire e pensare, prima che questo accada.

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    3. Hai ragione se ci avessero rubato a noi... saremmo tutti "rondisti"! Altro che storie!

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  3. E' vero! Sicurezza per sicurezza, però,vorrei chiedere a PD e SDS ( che non ho ancora capito la sottile differenza ma probabilmente sono figlia di contadini e non di operai e quindi è colpa solo mia!)cosa stanno facendo per la situazione quartiere Bronx, nome assai denigratorio ma che in paese tutti conoscono e sa definire bene le case a cui mi riferisco, quelle dell' Aler ).Orbene... chiacchierando due giorni fa con una mia amica abitante di quelle case, mi ha riferito che Facciamoci in 4 ha inviato loro una lettera che ha precedentemente inviato al nostro Sindaco Crespi volendo attirare l'attenzione su questo annoso problema. Ora: PD e SDS cosa state facendo? Voi non vi preoccupate di questo problema?O forse è una tattica politica che state aspettando che passi il tempo per fare poi altrettanto e non fare cadere il discorso nell'oblio? Mi piacerebbe tanto che qualsiasi persona PD o SDS mi risponda sinceramente ma non vorrei che mi rispondessero i redattori di Teorema solamente.Voto PD... fino a quando nel locale non lo so.

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