16 settembre 2016

Agostino Bonalumi

Riceviamo da Francesco Brambilla questa importante segnalazione che pubblichiamo,

Sul Corriere della Sera del 24 agosto scorso è apparso un elzeviro su  Bonalumi Agostino.
Chi era costui?
Copio dall’enciclopedia biografica universale Biblioteca Treccani  La Repubblica L’Espresso: Pittore italiano ( nato a Vimercate nel 1935). Nel 1958 frequenta lo studio di E.  Bai, dove incontra P. Manzoni, col quale inizia un’attività di ricerca comune. Frequenta anche Fontana e svolge le sue prime esperienze di arte oggettuale. Le sue superfici a rilievo, ottenute con un sistema di imbottiture e strutture sottese alla tela , tendono spesso a una spazialità ambigua ed il materiale monocromo provoca effetti inquietanti d’illusione ottica percettiva. Molte le mostre collettive e personali tra cui quella del 1990 alla galleria d’arte Niccoli, nel 2002 alla Galleria  Blu di Milano ed alla Fondazione Geggenheim di Venezia.
Ebbene questo signore ha abitato a Sulbiate buona parte della sua fanciullezza. 

Risiedeva  a Sulbiate Superiore in Piazza Beretta angolo vicolo S.Pietro ed era figlio di Abele Bonalumi, consigliere comunale eletto  nella minoranza alle prime elezioni locali dopo la fine della 2^ guerra. Personalmente lo conoscevo in quanto ero  compagno di scuola del fratello Teodoro.” Tinucio” (cosi’ veniva chiamato in dialetto Agostino) Era un tipo ingegnoso costruiva di tutto, mi ricordo anche una “ macchina per fare il cinema” quando a Sulbiate il cinema  era sconosciuto. La famiglia Bonalumi si trasferì da  Sulbiate nei primi anni cinquanta. Agostino è  morto nel 2013. Poco tempo prima il Giornale di Vimercate, dove era stato organizzato, mi pare,un evento culturale, gli aveva dedicato una bella pagina. A Sulbiate credo sia pressoché sconosciuto. La biblioteca dovrebbe attivarsi. Conservo l’articolo del Corriere sopra citato .
Francesco Brambilla

per saperne di più...
dal sito ARTSLIFE
Agostino Bonalumi, lo scultore di tele

Si è spento ieri, 18 Settembre 2013, all’età di 78 anni l’artista Agostino Bonalumi, lasciando un grande vuoto nell’universo artistico.

Dalla sua prima personale nel 1956 alla Galleria Totti di Milano, alle ultime mostre collettive programmate nel 2013, le opere di Agostino Bonalumi hanno fatto il giro del mondo segnando un progressivo alzarsi delle quotazioni negli ultimi 15 anni.

Amico di Lucio Fontana, Enrico Baj, Piero Manzoni ed Enrico Castellani, Bonalumi si inserisce nella sfera artistica milanese degli anni ’50. Già in questo periodo sono chiare le sue tendenze artistiche e la sua scelta di trattare i quadri in modo scultoreo, con una visione da architetto, più che da pittore. Nascono così le prime tele estroflesse che rivelano un forte gusto per la materia e una predilezione per la tridimensionalità. Dipinte con un impasto di cemento e colore, esse si presentano con una superficie ruvida e sbalzata e ben si accompagnano alla ricerca artistica di Manzoni e Castellani con cui Bonalumi forma il gruppo che porta i loro nomi, e che esporrà nel 1958 alla Galleria Pater di Milano, per poi toccare le città di Roma e Losanna.

Una lunga collaborazione in esclusiva con la Galleria del Naviglio di Milano – da cui esce la prima ampia monografia curata da Gillo Dorfles -, diversi inviti alla Biennale di Venezia (dove nel 1970 gli viene assegnata una sala personale), per poi proseguire il suo percorso artistico nell’Africa Mediterranea e negli Stati Uniti. Partecipa alla Biennale di Sao Paulo e alla Biennale dei Giovani di Parigi nel ’67 e nel ’68, e proprio in questi anni nascono le sue opere di pittura-ambiente come “Blu Abitabile”, “Grande Nero”, “Dal giallo al bianco e dal bianco al giallo”, che considerano l’ambiente attività primaria e psicologica dell’uomo.

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