15 dicembre 2012

Rapporto tra le amministrazioni di Sulbiate ed Aicurzio (non solo rsd). Mail di Maurizio Cereda Vice Sindaco di Aicurzio.



I mattoni e la cattedrale. 

- sottotitolo scelto dalla redazione di Teorema -.

 

Alle ore 22,33 del 15 dicembre 2012, abbiamo ricevuto alla casella di posta della Redazione di Teorema la seguente mail del Vice Sindaco sig. Maurzio Cereda

Destinatari della missava anche: Lista Civica di Maggioranza Sulbiate Insieme - Matteo Baraggia Sindaco di Aicurzio - Daniela Mattavelli Capogruppo di Minoranza Faciamoci in quattro per Sulbiate - Marco Cereda Capogruppo di Minoranza Progresso e solidarietà per Aicurzio.


Maurizio Cereda Vice Sindaco di Aicruzio
Nella mail che accompagna il seguente allegato Cereda dichiara che questo sarà il secondo ed ultimo intervento sul tema del rapporto tra le amministrazioni di Sulbiate ed Aicurzio (non solo rsd), e che sta violando l'impegno al silenzio che si era porposto, solo per chiarire il suo pensiero.

Chiesto preventivamente scusa a tutti per il ritorno su un argomento - il rapporto tra rappresentanti di due comunità - troppo “locale” rispetto all’attualità democratica, politica, economica e sociale del nostro Paese, faccio due doverose premesse:
La mia idiosincrasia verso i  moderni strumenti di comunicazione, espressa durante il consiglio comunale con il  termine improprio riportato da Marco Cereda, è dovuta soprattutto alla mia formazione mentale che deriva da tanti anni di lavoro in biblioteca, dal “profumo” di libri e dalla “voce” della carta stampata.
Nonostante questo ho deciso obtorto collo di affidarmi a questi media per cercare di raggiungere il maggior numero di persone possibile senza ricorrere a tutta quella ufficialità che è stata ed è tuttora di ostacolo al confronto .
Il significato di “tregua armata” vista l’attualità mondiale mi sembrava semplice: non si combatte più ma neppure si depongono le armi, o come si diceva una volta “si vis pacem para bellum”. Chiedere a tutti subito, di rinunciare alle proprie posizioni e sedersi ad un tavolo mi sembrava azzardato ed utopico: più semplice iniziare a confrontarsi apertamente. La pausa serve per raffreddare gli animi e poi passare al dialogo. Non sono un pacifista né un rivoluzionario, forse sono solo stanco delle tante polemiche e delle troppe verità.

Poiché, come ho già detto, amo la lettura, lascio la chiarificazione del mio pensiero al risvolto di copertina del libro di Enrico Letta “costruire una cattedrale “. [la frase di Nenni è stata scelta dall’amministrazione anche per un intervento sul prossimo notiziario comunale  “Vivere Aicurzio”].
"Due operai stanno ammucchiando mattoni lungo una strada. Passa un viandante che s'informa sulla natura del loro lavoro. Uno modestamente risponde: "Sto ammucchiando mattoni". L'altro esclama: "Innalzo una cattedrale!". Il primo degli operai descritti da Pietro Nenni in Parlamento, nel 1959, impila pietre: per sé e per guadagnarsi da vivere oggi. Il secondo fa esattamente lo stesso, ma sa di costruire qualcosa di grande per il futuro. Proprio il futuro è l'orizzonte di riferimento di chi contribuisce alla costruzione di una cattedrale. Un lavoro che costa fatica, non produce vantaggi personali immediati, ma rimarrà nei secoli. E la cattedrale si rivelerà tanto più solida e splendente quanto maggiore sarà la partecipazione della comunità alla sua realizzazione. Il nostro Paese ne è disseminato: opere dell'ingegno e dell'arte fatte in nome di un progetto alto e condiviso. Oggi è difficile anche solo immaginare qualcosa di simile. Che ne è stato di quell'ansia di futuro? Enrico Letta non ha dubbi: anche la crisi economica e sociale che stiamo vivendo è figlia del "presentismo". Della tendenza a sacrificare all'utilità del momento ogni investimento nel futuro che richieda tempo, capacità, pazienza. L'Italia è ammalata di "presentismo" come e forse più degli altri Paesi avanzati. La politica riflette e amplifica questa malattia. Eppure, è questo il momento di ritrovare l'ambizione di realizzare progetti solidi e duraturi. La cattedrale può essere una risposta alla crisi.

Sentito Matteo, che finora ha ottemperato fedelmente al silenzio della tregua, posso anticipare che l’azione di Aicurzio dopo le feste, non sarà uno scambio di documenti ufficiali di facciata tra persone già informate dei fatti, ma una iniziativa di confronto trasparente tra tutti gli attori: amministrazioni, consiglieri e cittadini.
Grazie per l’attenzione, non volevo “violare la tregua”, questa è la seconda ed ultima volta che cedo al “presentismo”, che sinceramente cerco di evitare, e che fatico a sopportare.

Maurizio Cereda

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